Il 22 novembre 2023 il Partito socialista svizzero, in un comunicato stampa pubblicato in tedesco e francese, ha scritto che la consigliera federale Karin Keller-Sutter avrebbe tagliato tutti i fondi destinati alle campagne di prevenzione contro la violenza. Quest’affermazione è falsa.
Anche in futuro, l’Ufficio federale per l’uguaglianza fra donna e uomo riceverà fondi pari a tre milioni di franchi per il versamento di aiuti finanziari a favore di terzi nei progetti di prevenzione contro la violenza sulle donne e la violenza domestica. Questi fondi non hanno subito alcuna riduzione.
Per contro, il Consiglio federale non ha stanziato fondi supplementari destinati a una specifica campagna di prevenzione a livello nazionale contro la violenza domestica, sessuale e di genere. Questo non va interpretato come un rifiuto della campagna. Il Dipartimento federale dell’interno, competente della questione, ha la facoltà, nel quadro della propria preventivazione, di mettere a disposizione fondi per finanziare tale campagna ridefinendo le priorità o prevedendo delle compensazioni.
Spiegazione riguardante la decisione del Consiglio federale
Nella seduta del 22 novembre 2023, il Consiglio federale ha fissato le priorità concernenti le uscite supplementari all’interno dell’Amministrazione per gli anni 2025 e 2026 finora non previste nel piano finanziario di questo biennio. Le uscite nel settore proprio (escluso l’esercito) devono crescere in misura inferiore alla performance economica complessiva (PIL). Al riguardo si rimanda anche al pertinente comunicato stampa del Consiglio federale.
Nel corso di un rilevamento del fabbisogno effettuato presso tutti i dipartimenti, nell’ambito delle uscite nel settore proprio è stato fatto valere un fabbisogno supplementare per gli anni 2025 e 2026 rispettivamente di circa 800 milioni di franchi e 1 miliardo di franchi. In considerazione della difficile situazione economica e politico-finanziaria, nonché per evitare che le uscite dell’Amministrazione federale crescano a dismisura, l’Esecutivo ha deciso di ripartire circa il 30 per cento dei fondi richiesti. I fondi in essere non sono stati ridotti.
Il settore proprio dell’Amministrazione federale (escluso l’esercito, le autorità indipendenti e i tribunali) supera i 7 miliardi di franchi. Il fatto che, nel quadro di sviluppo, un dipartimento o un ufficio federale non abbia ricevuto fondi supplementari per un progetto specifico non significa che in tale ambito non si possa fare nulla. I nuovi compiti o l’intensificazione di quelli esistenti possono essere finanziati anche mediante i crediti in essere, ad esempio ridefinendo le priorità dei compiti e l’impiego delle risorse all’interno degli uffici e dei dipartimenti competenti. Il Consiglio federale ha assegnato ai dipartimenti i fondi necessari per l’adempimento dei compiti; spetta ora ai dipartimenti stabilire le loro priorità all’interno di tale quadro. Non si può perciò ancora dire con esattezza quali progetti non potranno essere realizzati e quali potranno essere realizzati, ma con dei differimenti.
Il Consiglio federale ha voluto ridefinire tempestivamente le priorità nel settore proprio al fine di accrescere la certezza della pianificazione per i dipartimenti. Nell’ambito delle deliberazioni sul preventivo 2024, il Parlamento può incaricare il Consiglio federale di rivedere l’ordine delle priorità negli anni del piano finanziario a partire dal 2025.
Come funziona la gestione delle spese amministrative?
Nel settore proprio le priorità sono state fissate nell’ambito di un nuovo strumento di gestione, il cosiddetto quadro di sviluppo. Grazie a tale strumento, l’Esecutivo potrà concentrarsi maggiormente sulla definizione delle priorità strategiche, anziché dover trattare costantemente e singolarmente richieste di risorse per singoli compiti. I dipartimenti dispongono, per l’intera legislatura, di una dotazione di base di mezzi finanziari con cui coprire il fabbisogno supplementare di modesta entità. Inoltre, i dipartimenti possono notificare il loro fabbisogno supplementare di risorse in occasione di un rilevamento effettuato a cadenza biennale. La somma totale degli importi notificati viene in seguito ridotta a un importo nel complesso accettabile sotto il profilo della politica finanziaria. È tuttavia inevitabile che alcuni progetti siano ridimensionati, differiti o sospesi definitivamente. I dipartimenti sono però liberi di stanziare fondi supplementari per compiti specifici ricorrendo a una ridefinizione interna delle priorità. L’ultima parola spetta al Parlamento, in sede di approvazione del preventivo.
Ultima modifica 22.11.2023