Il Consiglio federale raccomanda di respingere l’iniziativa popolare «Imposta sull’energia invece dell’IVA»

Berna, 20.11.2013 - Nel messaggio licenziato in data odierna, il Consiglio federale raccomanda di respingere l’iniziativa popolare «Imposta sull’energia invece dell’IVA». In linea di massima, esso approva l’idea di fondo dell’iniziativa di tassare l’energia per conseguire gli scopi della politica climatica ed energetica, ma respinge la soppressione dell’imposta sul valore aggiunto. Secondo il Consiglio federale non è auspicabile che l’ammontare della tassa proposta sull’energia si orienti esclusivamente sulle entrate attuali dell’imposta sul valore aggiunto. Per finanziare le amministrazioni pubbliche sarebbero necessarie tasse sull’energia molto elevate che supererebbero di molto la misura giustificabile di una politica energetica e climatica.

L'iniziativa popolare «Imposta sull'energia invece dell'IVA» è stata depositata il 17 dicembre 2012 dal Partito dei Verdi Liberali (PVL). Essa chiede l'introduzione di un'imposta sulle energie non rinnovabili (come il petrolio, il gas naturale, il carbone e l'uranio) proponendo di compensare l'onere fiscale supplementare che graverebbe sul consumo di energia mediante la soppressione dell'imposta sul valore aggiunto. Con la loro richiesta gli autori dell'iniziativa intendono accrescere l'efficienza energetica, promuovere le energie rinnovabili e ridurre le emissioni di CO2.

Il Consiglio federale approva l'impostazione dell'iniziativa per quanto riguarda la politica energetica e climatica. Condivide anche il parere degli autori dell'iniziativa secondo cui la prevista riduzione delle emissioni di CO2 e dei gas a effetto serra nonché del consumo di energia a lungo termine debba essere conseguita principalmente con misure inerenti ai prezzi. Nonostante lo stesso orientamento, in alcuni punti essenziali l'iniziativa non coincide con i piani del Consiglio federale che, in ambito energetico, mirano a una transizione graduale dal sistema di promozione a un sistema di incentivazione.

La soppressione dell'imposta sul valore aggiunto e l'orientamento della tassa sull'energia sulle entrate dell'imposta sul valore aggiunto non sono auspicabili

Per garantire il finanziamento delle amministrazioni pubbliche dopo la soppressione dell'imposta sul valore aggiunto sarebbero necessarie tasse sull'energia molto elevate, la cui portata non sarebbe giustificabile dalla politica energetica e climatica. Inoltre, non appena la tassa sull'energia genererà l'effetto di incentivazione auspicato e le economie domestiche e le imprese consumeranno meno energie non rinnovabili, occorrerà aumentare ulteriormente le aliquote d'imposta.

Sopprimendo l'imposta sul valore aggiunto verrebbe a mancare la principale fonte di introiti della Confederazione. L'imposta sul valore aggiunto diventa inoltre sempre più importante per finanziare le assicurazioni sociali. Essa è considerata internazionalmente come un'imposta efficiente e costituisce un buon complemento per un'imposta sul reddito strutturata in modo progressivo.

Le imprese e le economie domestiche a basso reddito verrebbero maggiormente gravate

Secondo il Consiglio federale, la sostituzione dell'imposta sul valore aggiunto con una tassa sull'energia comporterebbe un importante aumento dell'onere per le imprese rispetto alla situazione attuale. Contrariamente all'imposta sul valore aggiunto, che continua a essere neutrale per il commercio estero, la tassa sull'energia discriminerebbe le imprese svizzere nei confronti dei loro concorrenti stranieri. L'iniziativa avrebbe anche effetti negativi sul piano della ripartizione, in quanto le economie domestiche a basso reddito verrebbero gravate in modo sproporzionato. Inoltre, una rapida sostituzione dell'imposta sul valore aggiunto con una tassa sull'energia creerebbe in pochi anni squilibri economici, poiché alle imprese e alle economie domestiche verrebbe concesso troppo poco tempo per adeguarsi a una modifica così significativa dei relativi prezzi.

Per questi motivi con il messaggio il Consiglio federale propone alle Camere federali di raccomandare a Popolo e Cantoni di respingere l'iniziativa.


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