Passare al contenuto principale

Imposta sulle successioni e sulle donazioni

In occasione della votazione popolare del 30 novembre 2025, gli elettori hanno rifiutato L’iniziativa popolare «Per una politica climatica sociale finanziata in modo fiscalmente equo (Iniziativa per il futuro)» promossa dalla Gioventù Socialista (GISO) con il 78,3 per cento di voti favorevoli e il 21,7 per cento di voti contrari. La partecipazione al voto è stata del 42,9 per cento.

Presentazione dei risultati

L’essenziale in breve

Attualmente, 24 Cantoni riscuotono un’imposta sulle successioni e 23 anche sulle donazioni (il Cantone di Lucerna non prevede un’imposta sulle donazioni, mentre Obvaldo e Svitto non tassano né le successioni né le donazioni). I coniugi e i discendenti diretti sono generalmente esentati dall’imposta o soggetti a un’aliquota bassa. A livello federale, non esiste alcuna imposta sulle successioni o sulle donazioni.

L’«Iniziativa per il futuro» propone l’introduzione di un’imposta sulle successioni e sulle donazioni a livello federale. Il comitato d’iniziativa stima un gettito medio annuo di 6 miliardi di franchi. Le stime della Confederazione sono nettamente inferiori e indicano che l’iniziativa potrebbe persino comportare una riduzione delle entrate per Confederazione, Cantoni e Comuni, perché i soggetti interessati potrebbero trasferirsi all’estero o rinunciare a stabilirsi in Svizzera, con conseguenti perdite anche sul fronte dell’imposta sul reddito e sulla sostanza.

Contesto

La Svizzera si è posta l’obiettivo di ridurre a zero l’impatto delle proprie emissioni di gas serra entro il 2050. Attualmente la Confederazione dispone di oltre 2 miliardi di franchi all’anno per attuare misure di promozione mirate. Secondo i promotori dell’iniziativa, l’attuale politica climatica non è sufficientemente ambiziosa. Essi chiedono maggiori risorse finanziarie per affrontare la crisi climatica, proponendo che le successioni e le donazioni superiori a 50 milioni di franchi siano tassate a livello federale al 50 per cento. Si stima che in Svizzera circa 2500 economie domestiche dispongano di un patrimonio superiore a tale soglia.

Misure centrali

Per introdurre la nuova imposta federale sulle successioni e sulle donazioni è necessario modificare la Costituzione. L’iniziativa prevede le seguenti disposizioni:

  • applicazione della nuova imposta federale in aggiunta alle imposte sulle successioni e sulle donazioni già riscosse dalla maggior parte dei Cantoni. La competenza di questi ultimi di riscuotere un’imposta sulle successioni e sulle donazioni rimane invariata;
  • riscossione dell’imposta a partire da una franchigia unica di 50 milioni di franchi sull’importo complessivo della successione e di tutte le donazioni. Tale franchigia sarà adeguata periodicamente al rincaro.
  • l’aliquota d’imposta ammonterebbe al 50 per cento;
  • attribuzione del gettito dell’imposta in ragione di due terzi alla Confederazione e di un terzo ai Cantoni. Le entrate devono essere impiegate per «combattere la crisi climatica in modo socialmente equo e per apportare all’economia nel suo complesso la trasformazione necessaria a tal fine»;
  • disposizioni d’esecuzione a livello federale volte a prevenire l’elusione fiscale, in particolare in relazione alla partenza dalla Svizzera, all’obbligo di registrazione le donazioni e all’esaustività dell’imposizione;
  • riscossione della nuova imposta federale sulle successioni e sulle donazioni effettuate a partire dal momento dell’accettazione dell’iniziativa, anche se le disposizioni d’esecuzione venissero adottate solo in un secondo momento.

L’iniziativa popolare potrebbe comportare minori entrate

Con l’introduzione di un’imposta sulle successioni e sulle donazioni del 50 per cento a partire da un patrimonio di 50 milioni di franchi, meno persone facoltose sceglierebbero la Svizzera come Paese di residenza. Si tratta di persone che già oggi forniscono un contributo sostanziale alle entrate di Confederazione, Cantoni e Comuni e quindi anche alla politica climatica attraverso le imposte progressive sul reddito e sulla sostanza.

L’introduzione di questa imposta potrebbe provocare cambiamenti comportamentali significativi da parte dei contribuenti interessati. È questa la conclusione a cui giunge il professor Marius Brülhart dell’Università di Losanna nella sua perizia commissionata dall’Amministrazione federale delle contribuzioni (AFC). Secondo le sue stime, tra il 77 e il 93 per cento del potenziale sostrato fiscale potrebbe defluire all’estero. Sulla base della perizia del professor Brülhart e di un’ulteriore rilevazione dei dati eseguita presso i Cantoni, l’AFC stima che il sostrato fiscale in deflusso potrebbe essere ancora più elevato (85‒98 %). Di conseguenza, l’imposta sulle successioni e sulle donazioni frutterebbe un gettito modesto, compreso tra 100 milioni e 1,1 miliardi di franchi. Nel contempo, alle nuove entrate si contrapporrebbero ingenti perdite nell’ambito dell’imposta sul reddito e sulla sostanza esistente. In definitiva, l’iniziativa potrebbe quindi comportare una perdita di gettito fiscale per Confederazione e Cantoni per quanto riguarda l’imposta sul reddito e sulla sostanza, anche perché le persone domiciliate all’estero potrebbero decidere di non trasferirsi in Svizzera. Concretamente, l’AFC stima che le perdite rispetto a oggi potrebbero oscillare tra 200 milioni e 3,6 miliardi di franchi, pur rimarcando che, nonostante una base dati migliorata, si tratta di stime approssimative.

A essere maggiormente esposti ai rischi legati all’imposta sul reddito e sulla sostanza sono i Cantoni e i Comuni, mentre la Confederazione sarebbe meno toccata. L’introduzione di un’imposta federale sulle successioni e sulle donazioni ridurrebbe inoltre il margine d’azione dei Cantoni nell’imposizione di tali averi patrimoniali. Sebbene ai Cantoni spetterebbe una parte del gettito della nuova imposta federale, non potrebbero disporne liberamente, poiché l’iniziativa ne vincola l’utilizzo a favore della politica climatica.

Inizio dell’imposizione e misure per contrastare l’elusione fiscale

L’iniziativa prevede che le successioni e le donazioni siano assoggettate dalla data di accettazione della stessa. Pertanto, se una persona morisse il giorno dell’accettazione, il suo patrimonio sarebbe tassato. Tuttavia, le disposizioni richieste dall’iniziativa per contrastare l’elusione fiscale sarebbero applicate solo dal momento della loro emanazione e non avrebbero effetto retroattivo. Non è chiaro quali misure potrebbero essere adottate né se sarebbero applicabili anche a livello internazionale. Alla luce di considerazioni di carattere costituzionale, il Consiglio federale esclude l’introduzione di un’imposta di partenza, ritenendola un’ingerenza sproporzionata nella libertà personale e nella libertà di domicilio, poiché il trasferimento all’estero può avvenire anche per motivi diversi dall’elusione fiscale.

La Svizzera persegue già oggi una politica climatica attiva

L’Esecutivo condivide l’obiettivo principale dell’iniziativa nell’ottica della protezione del clima, tuttavia la Confederazione persegue già oggi una politica climatica attiva. Con la legge sul clima e sull’innovazione, la legge sul CO2 e la legge federale su un approvvigionamento elettrico sicuro con le energie rinnovabili, la Confederazione dispone degli strumenti legali necessari al fine di raggiungere l’obiettivo di ridurre le emissioni di gas serra a un saldo netto pari a zero entro il 2050. Infatti, la Confederazione dispone ogni anno di oltre 2 miliardi di franchi da investire nella protezione del clima e nella trasformazione dell’approvvigionamento energetico.

La modalità di finanziamento della politica climatica proposta dall’iniziativa non creerebbe alcun incentivo aggiuntivo a comportamenti rispettosi del clima, poiché la nuova imposta sarebbe dovuta indipendentemente dal fatto che una persona adotti o meno uno stile di vita sostenibile. Vi sarebbe persino il rischio di creare falsi incentivi. Se l’iniziativa dovesse riuscire a raggiungere il suo obiettivo in termini finanziari, sarebbe necessario impiegare il gettito fiscale derivante dalla nuova imposta federale sulle successioni e sulle donazioni esclusivamente per la lotta contro i cambiamenti climatici, a prescindere dal fabbisogno effettivo. Di conseguenza aumenterebbe il rischio di impiegare le uscite statali in modo inefficace e non commisurato al fabbisogno e ciò potrebbe provocare effetti di trascinamento.

Ultime votazioni su un’imposta nazionale sulle successioni

L’ultima votazione popolare sull’introduzione di un’imposta nazionale sulle successioni risale al 2015. L’iniziativa «Tassare le eredità milionarie per finanziare la nostra AVS (Riforma dell’imposta sulle successioni)» proponeva di introdurre un’imposta federale sulle successioni e sulle donazioni con un’aliquota del 20 per cento applicabile a partire da una franchigia unica di 2 milioni di franchi. L’iniziativa prevedeva esenzioni e agevolazioni fiscali. Il gettito sarebbe stato destinato per due terzi all’AVS e per un terzo ai Cantoni. A differenza della proposta attuale, le imposte cantonali sulle successioni e sulle donazioni sarebbero state abolite. Il 14 giugno 2015, il Popolo e i Cantoni hanno respinto l’iniziativa con il 71,7 per cento dei voti.

FAQ

L’iniziativa e le sue conseguenze

Stime e basi di dati

Aspetti legati alla politica climatica

Documentazione

Conferenza stampa

Comunicato stampa