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Pubblicato il 28 settembre 2025

Riforma dell’imposizione della proprietà abitativa

In occasione della votazione popolare del 28 settembre giugno 2025, gli elettori hanno accolto l’attuazione della riforma dell’imposizione della proprietà abitativa con il 57,7 per cento di voti favorevoli e il 42,3 per cento di voti contrari. La partecipazione al voto è stata del 49,5 per cento.

Presentazione dei risultati

Risultati della votazione popolare del 28.09.2025

Video informativo

L’essenziale in breve

Chi possiede un’abitazione a uso proprio deve dichiarare come reddito il cosiddetto valore locativo. In cambio può dedurre dal reddito gli interessi maturati su debiti e le spese di manutenzione. Il Parlamento ha approvato una modifica di legge che sopprime l’imposizione del valore locativo e limita le possibilità di deduzione. Questa modifica è applicabile alle abitazioni primarie e secondarie. Al contempo ha deciso di modificare la Costituzione per permettere ai Cantoni di introdurre un’imposta immobiliare speciale sulle abitazioni secondarie destinate prevalentemente a uso proprio.

Il Parlamento ha vincolato giuridicamente la legge federale concernente il passaggio a un nuovo sistema di imposizione della proprietà abitativa e il decreto federale concernente l’imposta immobiliare cantonale sulle abitazioni secondarie (disposizione costituzionale). Pertanto, i due progetti possono entrare in vigore soltanto congiuntamente: l’imposizione del valore locativo sarà soppressa solo se Popolo e Cantoni accoglieranno il progetto relativo all’imposta immobiliare speciale sulle abitazioni secondarie. Si tratta quindi di due progetti, ma di un’unica riforma. Contro la modifica di legge non è stato indetto alcun referendum. Formalmente si vota solo sul decreto federale, e quindi sulla modifica costituzionale, ma la votazione popolare è determinante anche ai fini della soppressione dell’imposizione del valore locativo.

La riforma decisa dal Parlamento ha molteplici ripercussioni e concerne direttamente soprattutto le persone che possiedono un’abitazione a uso proprio. Le ripercussioni fiscali dipendono da numerosi fattori. Il livello dei tassi ipotecari gioca però un ruolo decisivo. Infatti, in caso di tassi ipotecari bassi, la riforma comporterà una riduzione delle imposte per la maggioranza dei proprietari di abitazioni a uso proprio. In caso di tassi ipotecari alti, la riforma comporterà invece un aumento delle imposte per la maggior parte di questi contribuenti, poiché gran parte degli interessi, più elevati, maturati su debiti non potranno più essere dedotti.

Le ripercussioni finanziarie della riforma per le amministrazioni pubbliche dipendono anch’esse fortemente dai futuri livelli dei tassi ipotecari. Con un livello dei tassi ipotecari dell’1,5 per cento, le minori entrate per la Confederazione, i Cantoni e i Comuni sono stimate a circa 1,8 miliardi di franchi, di cui 260 milioni di franchi nell’ambito delle abitazioni secondarie. A partire da un livello medio dei tassi ipotecari del 3 per cento circa, si prevedono invece maggiori entrate per l’insieme delle amministrazioni pubbliche.

Ripercussioni finanziarie della riforma dell’imposizione della proprietà abitativa

Le stime sono incerte poiché alcuni elementi della riforma non sono valutabili per mancanza di dati. Ad esempio, non è possibile stimare le entrate derivanti dall’imposta immobiliare speciale sulle abitazioni secondarie. L’entità di tali entrate dipenderà da se e come i Cantoni attueranno questa imposta. Le ripercussioni a lungo termine della riforma sulle entrate per l’insieme delle amministrazioni pubbliche dipenderanno anche dalla reazione delle economie domestiche private alla nuova situazione fiscale.

Maggiori informazioni sono disponibili qui:

Dibattito parlamentare

In Parlamento si è svolto un intenso dibattito riguardo agli immobili per i quali sopprimere il valore locativo, tanto che, dopo tre deliberazioni di dettaglio sul progetto di legge, è stata necessaria una cosiddetta conferenza di conciliazione tra le due Camere. In un primo momento, il Consiglio degli Stati intendeva sopprimere l’imposizione del valore locativo unicamente sulle abitazioni primarie e mantenerla sulle abitazioni secondarie. Il Consiglio nazionale si era invece espresso per una soppressione completa e questa soluzione ha infine prevalso. Le due Camere sono state a lungo in disaccordo anche per quanto riguarda la futura regolamentazione della deduzione degli interessi su debiti, altro pilastro fondamentale della soppressione dell’imposizione del valore locativo. Anche in questo caso ha dovuto decidere la conferenza di conciliazione. Alla fine ha prevalso l’approccio più rigoroso del Consiglio nazionale. La nuova disposizione costituzionale ha incontrato resistenza soprattutto tra i parlamentari che intendevano mantenere l’imposizione fiscale vigente almeno per le abitazioni secondarie. I rappresentanti dei Cantoni a vocazione turistica, in particolare, hanno espresso dubbi sul fatto che le perdite finanziarie causate dal progetto di legge possano essere compensate dalle potenziali nuove entrate derivanti dall’imposta immobiliare speciale sulle abitazioni secondarie. Una minoranza del Consiglio degli Stati e del Consiglio nazionale si è opposta alla soppressione del valore locativo perché, a seconda del livello dei tassi ipotecari, questa può comportare una diminuzione notevole delle entrate per la Confederazione, i Cantoni e i Comuni.

Gli argomenti del Consiglio federale e del Parlamento

Domande e risposte sulla votazione

Documentazione

Conferenza stampa

Comunicato stampa

VoteInfo