Il Consiglio federale adotta il rapporto concernente la panoramica del mercato del tabacco e dei prodotti di sostituzione del tabacco
Berna, 19.12.2025 — Nella seduta del 19 dicembre 2025 il Consiglio federale ha adottato il rapporto in adempimento del postulato della Commissione dell’economia e dei tributi 23.3588 «Panoramica del mercato del tabacco e dei prodotti di sostituzione del tabacco» e del postulato Gugger 24.4229 «Una Svizzera forte grazie a imposte sul tabacco moderate». Il rapporto analizza il panorama dei prodotti, l’imposizione vigente nonché i conseguenti effetti sulla politica economica e sanitaria. Inoltre, esamina questioni correlate a un eventuale aumento dell’imposta sul tabacco.
Il mercato svizzero del tabacco e dei prodotti di sostituzione del tabacco è in fase di evoluzione. Benché negli ultimi dieci anni si sia registrato un calo nella vendita di prodotti tradizionali quali sigarette o tabacco trinciato fine, le quote di mercato di prodotti innovativi del tabacco e a base di nicotina, come prodotti del tabacco da riscaldare, sigarette elettroniche e bustine di nicotina, sono in forte aumento. Le attuali categorie di prodotti in base alla legge sui prodotti del tabacco (LPTab) si basano sulla classificazione dell’UE e sono diventate obsolete. Nel caso di prodotti innovativi sarebbe tuttavia opportuno disporre di una categorizzazione più differenziata, al fine di facilitare l’applicazione del diritto e poter reagire con maggiore flessibilità ai cambiamenti del mercato.
Gli aspetti di politica sanitaria assumono sempre più importanza
L’imposta sul tabacco è costituita da componenti specifiche (per pezzo) e da componenti ad valorem (basate sul prezzo di vendita). Le entrate derivanti da tale imposta servono a cofinanziare l’AVS/AI. Sebbene la LPTab non conferisca alcun mandato esplicito in materia di politica sanitaria, già nel 2008 il Consiglio federale aveva tenuto conto di considerazioni inerenti alla salute nella definizione delle aliquote d’imposta. L’Organizzazione mondiale della sanità ritiene che imposte e prezzi del tabacco elevati rappresentino le misure di prevenzione maggiormente efficaci, soprattutto per ridurre il consumo da parte di gruppi sensibili ai prezzi come i giovani.
Le differenze di prezzo rispetto ad altri Paesi favoriscono il turismo degli acquisti e il contrabbando
Il rapporto mostra che, in alcuni casi, i prezzi di vendita nei Paesi limitrofi si situano ben al di sotto di quelli in Svizzera. Ciò favorisce il turismo degli acquisti, il contrabbando e il mercato nero, tutte tendenze che potrebbero ulteriormente intensificarsi nel caso di un aumento dell’imposta sul tabacco. Un onere fiscale complessivo pari al 75 per cento del prezzo finale, come richiesto nel postulato Gugger, comporterebbe un aumento del prezzo del pacchetto di sigarette fino a 15.30 franchi. Esperienze a livello internazionale, ad esempio in Francia o nei Paesi Bassi, mostrano che prezzi elevati in questo settore fanno aumentare la percentuale di prodotti consumati senza essere stati imposti, vanificando così gli obiettivi in materia di politica fiscale e sanitaria. Nelle regioni svizzere di confine, già oggi la percentuale di sigarette non imposte in alcuni casi supera il 20 per cento.
Necessità di intervento per prodotti nuovi e finanziamento della prevenzione
Attualmente l’Esecutivo ha quasi esaurito le proprie competenze in materia di aumento dell’imposta; inoltre non dispone di competenze per nuovi tipi di prodotti. Il rapporto presenta alcune opzioni, tra cui la possibilità di concedere nuovamente o ampliare le competenze per l’aumento dell’imposta, al fine di reagire con maggiore flessibilità ai cambiamenti del mercato.
Inoltre, si sta valutando la possibilità di estendere il Fondo per la prevenzione del tabagismo, oggi finanziato esclusivamente tramite le imposte sulle sigarette e sul tabacco trinciato fine, ad altri gruppi di prodotti, incluse le sigarette elettroniche. Ciò potrebbe esigere modifiche delle basi legali e una revisione della base costituzionale.