Il programma di lavoro dell’OCSE presenta possibili soluzioni basate su due pilastri:
- Primo pilastro: modifica del meccanismo di ripartizione degli utili e dei fattori di collegamento locali per stabilire l’assoggettamento all’imposta. Concretamente, ai fini impositivi, sarà attribuita una quota maggiore degli utili consolidati agli Stati di commercializzazione. In futuro questi utili dovranno essere assoggettati anche nel luogo dove sono conseguiti, pur non essendo fisicamente presenti sul mercato. Ciò comporta uno spostamento delle entrate fiscali dagli Stati in cui hanno sede agli Stati di commercializzazione. I dettagli saranno elaborati dai gruppi di lavoro tecnici dell’OCSE.
- Secondo pilastro: regola dell’imposizione minima. Concretamente, le misure da definire saranno intese a garantire l’imposizione minima dei gruppi di imprese. I gruppi di lavoro tecnici dell’OCSE si occupano dell’elaborazione dei numerosi dettagli tecnici. L’aliquota d’imposta minima applicabile sarà decisa una volta chiariti tali dettagli.
La Svizzera partecipa a questi lavori in seno all’OCSE, favorendo piuttosto soluzioni lungimiranti e ampiamente sostenute che una serie di misure nazionali poco trasparenti. Accorda grande importanza alla sovranità fiscale e all’equità della concorrenza fiscale, ritenendo un’imposizione minima vincolante sostanzialmente pregiudizievole per l’innovazione e la crescita. Le pratiche raccomandate dalla comunità internazionale per l’imposizione minima devono rimanere contenute.