Nel 2021 i conti della Confederazione hanno chiuso con un deficit notevole pari a 12,2 miliardi di franchi. Come nell’anno precedente, il deficit è riconducibile alle elevate uscite necessarie per fronteggiare la pandemia da coronavirus. Secondo le proiezioni del mese di settembre, per il 2022 si attende un deficit di finanziamento di 4,1 miliardi.
In breve

Descrizione del grafico: il grafico mostra i risultati contabili della Confederazione dal 1990 al 2022, in percento del prodotto interno lordo (PIL) e in termini assoluti. Gli anni 1993, 2020 e 2021 presentano deficit importanti e quindi valori anomali negativi, mentre gli anni del nuovo millennio registrano anche considerevoli eccedenze.
Per far fronte alla pandemia, nel 2021 la Confederazione ha speso in totale 14 miliardi di franchi, di cui 12,3 miliardi sono stati iscritti come uscite straordinarie. Nel complesso, è risultato un deficit di finanziamento di 12,2 miliardi di franchi. Come nel 2020, la Confederazione ha registrato, nel 2021, un importante disavanzo a causa della pandemia.
Secondo le proiezioni del mese di giugno, per l’anno in corso la Confederazione prevede un deficit di finanziamento di circa 4,1 miliardi di franchi. Tale deficit è nuovamente imputabile alle uscite straordinarie (6,1 mia.). Il bilancio ordinario presenta un’eccedenza di 0,4 miliardi.
Il preventivo 2023 e il piano finanziario 2024–2026 registrano deficit di finanziamento che aumenteranno in misura considerevole a partire dal 2025. Benché dal 2024 non siano più previste uscite straordinarie, le uscite ordinarie registreranno un incremento notevole, soprattutto per l’esercito, la protezione del clima e il controprogetto all’iniziativa per premi meno onerosi. Secondo le previsioni attuali, le direttive del freno all’indebitamento non potranno pertanto essere più rispettate già a partire dal 2024.
Nei prossimi mesi il Consiglio federale fisserà le linee guida e le misure correttive necessarie per stabilire a inizio 2023 i parametri di un preventivo conforme alle direttive del freno all’indebitamento. A tal fine terrà conto delle decisioni e dei mandati del Parlamento concernenti il preventivo e il piano finanziario.
Uscite elevate dovute alla pandemia
Nel 2021 le uscite ammontavano a 88,3 miliardi e, come nell’anno precedente, erano in gran parte dovute ai provvedimenti adottati per fronteggiare la pandemia da coronavirus. Le voci più consistenti riguardavano l’indennità per lavoro ridotto (4,3 mia.), gli aiuti per i casi di rigore (4,2 mia.) e l’indennità di perdita di guadagno per COVID-19 (1,8 mia.). Nel complesso, le uscite legate al coronavirus erano quantificate in 14,1 miliardi e dunque leggermente inferiori rispetto all’anno precedente (15,0 mia.).
Secondo le proiezioni del mese di settembre, per il 2022 si prevedono uscite per un importo di 83,7 miliardi. Pari a 77,6 miliardi, le uscite ordinarie dovrebbero essere leggermente inferiori ai valori del preventivo (-0,4 mia.). Vi si aggiungono le uscite straordinarie di 6,1 miliardi destinate in particolare alle misure per attenuare le conseguenze della pandemia da coronavirus (5,3 mia.), ma anche alle persone in cerca di protezione provenienti dall’Ucraina (ca. 0,8 mia.).
Entrate in forte aumento
Nel 2021 le entrate sono aumentate del 5,6 per cento grazie alla ripresa economica seguita alla pandemia da coronavirus. L’incremento maggiore ha riguardato l’imposta sul valore aggiunto (+1,4 mia.) e l’imposta federale diretta (+1,2 mia.). Anche l’utile distribuito dalla Banca nazionale svizzera (BNS) ha registrato un valore più elevato (+0,7 mia.). Nel 2021 le distribuzioni supplementari della BNS (1,3 mia.) sono state contabilizzate per la prima volta come entrate straordinarie contribuendo così a ridurre il debito causato dalla pandemia da coronavirus.
Secondo le proiezioni del mese di settembre, nel 2022 le entrate ordinarie dovrebbero essere superiori ai valori preventivati (+0,9 mia.) a seguito dell’evoluzione dei proventi dell’imposta sul valore aggiunto (+1,1 mia.) e delle tasse di bollo (+0,4 mia.). Si prevede invece una diminuzione delle entrate a titolo di imposta preventiva (-0,5 mia.) e di imposta sugli oli minerali (-0,2 mia.). Inoltre, si attendono entrate straordinarie pari a 1,6 miliardi, di cui 1,3 miliardi provengono dalla distribuzione supplementare dell’utile della BNS (dall’esercizio 2021 della BNS).
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Ultima modifica 30.01.2023