Le finanze federali

In breve

Nel 2022 i conti della Confederazione hanno chiuso con un deficit pari a 4,3 miliardi di franchi. Il deficit è dovuto a minori entrate e a elevate uscite straordinarie riconducibili alla pandemia da coronavirus. Per la prima volta dal 2005, anche il bilancio ordinario della Confederazione si è chiuso con un deficit superiore a quello ammesso sul piano congiunturale. Questo deficit strutturale ammonta a poco meno di 1,6 miliardi di franchi. A partire dal 2024 si profilano elevati deficit strutturali. Il Consiglio federale ha pertanto deciso di adottare misure di correzione. 

Risultati contabili della Confederazione 1990–2022
Figura 1: Risultati contabili della Confederazione 1990–2022

Come nei due anni precedenti, anche nel 2022 il conto di finanziamento della Confederazione si è chiuso con un deficit elevato, che ammontava a 4,3 miliardi di franchi. Circa metà del deficit proviene dal bilancio ordinario e metà da quello straordinario. Nel bilancio ordinario, il deficit di circa 1,9 miliardi di franchi è dovuto a entrate inferiori al previsto. Soprattutto le entrate derivanti dall’imposta preventiva sono state nettamente inferiori a quelle preventivate. Considerata l’evoluzione congiunturale, il deficit autorizzato non avrebbe dovuto superare l’importo di 0,3 miliardi di franchi. Di conseguenza, la maggior parte del deficit è di natura strutturale (-1,6 mia.).

Entrate dell’imposta preventiva inferiori al previsto

Le entrate ordinarie sono cresciute dell’1 per cento rispetto all’anno precedente, ma sono inferiori di 1,8 miliardi di franchi all’importo preventivato (-2,3 %). Le minori entrate sono dovute principalmente all’imposta preventiva (-3,2 mia.).

Nel frattempo, le due maggiori fonti di entrate federali hanno avuto un andamento positivo rispetto all’anno precedente: il gettito dell’imposta sul valore aggiunto è cresciuto a un ritmo simile a quello della crescita economica nominale (+1,1 mia. o +4,8 %). Anche le entrate dell’imposta federale diretta sono aumentate in modo significativo (+0,9 mia. o +3,7 %). Il risultato è dovuto principalmente all’imposta sull’utile (+0,9 mia. o +7,1 %), mentre le entrate derivanti dall’imposta sul reddito sono rimaste praticamente invariate.

Le uscite ordinarie sono state di poco meno di 0,6 miliardi di franchi inferiori al preventivo (-0,7 %) e sono quindi cresciute dell’1,6 per cento rispetto all’anno precedente. I crediti aggiuntivi più consistenti sono stati richiesti nei settori della migrazione (340 mio.), delle centrali elettriche di riserva (192 mio.), degli interessi passivi (135 mio.) e del traffico regionale viaggiatori (97 mio.).

Il deficit strutturale è addebitato al cosiddetto conto di compensazione. Tuttavia, poiché quest’ultimo presenta un saldo positivo, non si applica la regola della sanzione del freno all’indebitamento, secondo la quale un disavanzo deve essere compensato negli anni successivi con tagli alle uscite.

Le uscite sostenute in relazione al coronavirus restano elevate

L’anno precedente nel bilancio straordinario sono state sostenute spese per 4,0 miliardi di franchi per i provvedimenti legati alla pandemia da COVID-19 (3,3 mia.) e all’accoglienza di persone in cerca di protezione provenienti dall’Ucraina (0,7 mia). A queste spese si sono contrapposte entrate straordinarie pari a 1,6 miliardi di franchi, realizzate principalmente grazie alla distribuzione dell’utile conseguito dalla BNS nell’esercizio 2021 (2,0 mia., di cui 1,3 mia. a titolo straordinario).


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Ultima modifica 26.04.2023

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