Le finanze federali

Qual è la situazione delle finanze federali svizzere? Le cifre e i fatti più significativi forniscono una panoramica del bilancio della Confederazione e mostrano come si prospettano i prossimi anni per le finanze federali.

In breve

Nel 2022 i conti della Confederazione hanno chiuso con un deficit di finanziamento pari a 4,3 miliardi di franchi. Il deficit è dovuto a minori entrate e a elevate uscite straordinarie riconducibili alla pandemia da coronavirus. Secondo le proiezioni del mese di settembre, per il 2023 si attende un deficit di finanziamento di 1,8 miliardi, a fronte dei 4,8 miliardi preventivati. Per il preventivo 2024 sono risultate necessarie misure di correzione di ampia portata. Gli anni del piano finanziario continuano a essere difficili in quanto persistono deficit strutturali.

Risultati contabili della Confederazione 1990–2022
Figura 1: Risultati contabili della Confederazione 1990–2022

Come nei due anni precedenti, anche nel 2022 il conto di finanziamento della Confederazione si è chiuso con un deficit elevato, che ammontava a 4,3 miliardi di franchi. Circa metà del deficit proviene dal bilancio ordinario e metà da quello straordinario. Nel bilancio ordinario, il deficit di circa 1,9 miliardi di franchi è dovuto a entrate inferiori al previsto. Soprattutto le entrate derivanti dall’imposta preventiva sono state nettamente inferiori a quelle preventivate. Considerata l’evoluzione congiunturale, il deficit autorizzato non avrebbe dovuto superare l’importo di 0,3 miliardi di franchi. Di conseguenza, la maggior parte del deficit è di natura strutturale (-1,6 mia.). 

Entrate contenute dell’imposta preventiva nel 2022

Le entrate ordinarie nel 2022 sono cresciute dell’1 per cento rispetto all’anno precedente, ma sono inferiori di 1,8 miliardi di franchi all’importo preventivato (-2,3 %). Le minori entrate sono dovute principalmente all’imposta preventiva (-3,2 mia.). Nel frattempo, le due maggiori fonti di entrate federali hanno avuto un andamento positivo rispetto all’anno precedente: il gettito dell’imposta sul valore aggiunto è cresciuto a un ritmo simile a quello della crescita economica nominale (+1,1 mia. o +4,8 %). Anche le entrate dell’imposta federale diretta sono aumentate in modo significativo (+0,9 mia. o +3,7 %). Il risultato è dovuto principalmente all’imposta sull’utile (+0,9 mia. o +7,1 %), mentre le entrate derivanti dall’imposta sul reddito sono rimaste praticamente invariate.

Nel 2022 le uscite ordinarie sono state di poco meno di 0,6 miliardi di franchi inferiori al preventivo (-0,7 %) e sono quindi cresciute dell’1,6 per cento rispetto all’anno precedente. I crediti aggiuntivi più consistenti sono stati richiesti nei settori della migrazione (340 mio.), delle centrali elettriche di riserva (192 mio.), degli interessi passivi (135 mio.) e del traffico regionale viaggiatori (97 mio.).

Nel 2022 nel bilancio straordinario sono state sostenute spese per 4,0 miliardi di franchi per i provvedimenti legati alla pandemia da COVID-19 (3,3 mia.) e all’accoglienza di persone in cerca di protezione provenienti dall’Ucraina (0,7 mia). A queste spese si sono contrapposte entrate straordinarie pari a 1,6 miliardi di franchi, realizzate principalmente grazie alla distribuzione dell’utile conseguito dalla BNS nell’esercizio 2021 (2,0 mia., di cui 1,3 mia. a titolo straordinario).

Il deficit del 2023 dovrebbe essere inferiore a quanto preventivato

Secondo la proiezione del mese di settembre, per l’anno in corso la Confederazione prevede un deficit di finanziamento di 1,8 miliardi, a fronte dei 4,8 miliardi preventivati. Questo miglioramento è dovuto principalmente al bilancio straordinario, poiché il piano di salvataggio per il settore dell’energia elettrica verosimilmente non sarà attuato (P: 4,0 mia.). Per contro, nel 2023 la BNS non ha distribuito alcun utile (P: 2,0 mia., di cui 1,3 mia. a titolo straordinario).

La Confederazione prevede un peggioramento del risultato nel bilancio ordinario (-0,9 mia. anziché -0,7 mia.). Nel complesso, le entrate saranno verosimilmente inferiori ai valori preventivati (-0,3 mia.); nel contempo, si attendono anche minori uscite (-0,1 mia.). Il freno all’indebitamento ammette un deficit di finanziamento pari a 0,2 miliardi nel bilancio ordinario per il 2023. Ne risulta un deficit di finanziamento strutturale pari a 0,7 miliardi. Se questa stima è corretta, il deficit strutturale verrebbe addebitato al cosiddetto conto di compensazione, la statistica di controllo del freno all’indebitamento per il bilancio ordinario.

Preventivo 2024 e piano finanziario 2025–2027

Secondo le cifre di bilancio aggiornate, a inizio anno per il 2024 si delineava un deficit di finanziamento strutturale di 2 miliardi dovuto principalmente a nuove uscite non controfinanziate. Al fine di rispettare le direttive del freno all’indebitamento, il Consiglio federale ha quindi adottato già in primavera un piano di correzione per il preventivo 2024 pari a 2 miliardi. Per il 2024 le direttive del freno all’indebitamento possono essere rispettate solo di poco, il margine di manovra politico-finanziario è quindi minimo (18 mio. secondo l’annuncio ulteriore del Consiglio federale del 29.9.2023).

Le misure adottate non sono tuttavia sufficienti per eliminare completamente i deficit strutturali a partire dal 2025. Il Consiglio federale ha pertanto deciso che, oltre alle uscite con un debole grado di vincolo, anche le uscite fortemente vincolate dovranno contribuire alla correzione del preventivo. La procedura di consultazione per le modifiche di legge necessarie (misure di sgravio 2025) si è conclusa a metà ottobre 2023. Nella pianificazione finanziaria si è già tenuto conto delle misure. Negli anni del piano finanziario 2025–2027 permangono comunque deficit strutturali fino a 1,2 miliardi di franchi.


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Ultima modifica 15.03.2024

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