La riforma II dell’imposizione delle imprese è stata accolta di misura in occasione della votazione popolare del 24 febbraio 2008 (USTR II). Il progetto ha provocato uno sgravio per il settore delle imprese e rafforzato le piccole e medie imprese (PMI). Inoltre, misure come il principio degli apporti di capitale hanno permesso di aumentare l’attrattiva della piazza economica per le grandi imprese. Al centro della riforma figuravano l’attenuazione della doppia imposizione economica, il computo dell’imposta cantonale sull’utile nell’imposta sul capitale e provvedimenti puntuali a favore delle PMI, segnatamente delle imprese di persone.
Il principio degli apporti di capitale si applica dal 1° gennaio 2011 agli apporti di capitale effettuati a partire dal 1° gennaio 1997. In virtù di questo principio il rimborso al titolare dei diritti di partecipazione degli apporti palesi di capitale da lui versati è esente dall'imposta federale diretta, dalle imposte cantonali sul reddito (in base alla legge federale sull'armonizzazione fiscale) e dall'imposta preventiva. Secondo il Consiglio federale il principio degli apporti di capitale è corretto sia materialmente sia sotto il profilo della sistematica fiscale. L'imposta preventiva e l'imposta sul reddito colpiscono ancora solo l'utile realizzato dall'impresa con il capitale messole a disposizione e distribuito sotto forma di reddito ai titolari dei diritti di partecipazione.
Il Consiglio nazionale e il Consiglio degli Stati avevano approvato la riforma II dell'imposizione delle imprese nel corso della sessione primaverile 2007. In seguito il Partito Socialista ha lanciato il referendum. Il progetto è stato accolto in occasione della votazione popolare del 24 febbraio 2008 con una maggioranza del 50,5 per cento. Le diverse parti della riforma sono entrate in vigore tra il 1° luglio 2008 e l'inizio del 2011.
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Ultima modifica 05.04.2011