Il Consiglio federale concretizza le misure di sgravio nell’ambito delle uscite vincolate

Berna, 29.03.2023 - Il 25 gennaio 2023 e il 15 febbraio 2023 il Consiglio federale ha preso decisioni volte a sgravare il bilancio della Confederazione. Per il 2024 ha già definito misure correttive pari a 2 miliardi di franchi. Tuttavia, poiché tali misure non sono sufficienti per eliminare i deficit strutturali previsti dal 2025, l’Esecutivo intende ridurre anche le uscite fortemente vincolate. Nella seduta del 29 marzo 2023 ha quindi definito le misure seguenti: riduzioni temporanee dei contributi della Confederazione all’assicurazione contro la disoccupazione (AD) e al Fondo per l’infrastruttura ferroviaria (FIF) nonché una diminuzione della quota dei Cantoni sulle entrate dell’imposta federale diretta. Il progetto da porre in consultazione è previsto per il mese di giugno. Nel quadro di un progetto separato, saranno esaminate alcune misure relative alle prestazioni dell’AVS destinate in particolare all’ambito delle rendite vedovili e intese a sgravare le casse dello Stato dal 2026. Il pacchetto di misure proposto permette di sgravare il bilancio della Confederazione di circa 600–700 milioni all’anno a partire dal 2025. Continua quindi a persistere un deficit negli anni corrispondenti al piano finanziario di legislatura.

Dal 2025 il bilancio della Confederazione presenterà elevati deficit strutturali, causati dall’aumento delle uscite nonché da uscite nuove per le quali non è stato assicurato alcun controfinanziamento. Il pacchetto di misure adottato per scongiurare il dissesto di Credit Suisse e possibili enormi conseguenze a danno dell’economia nazionale non avrà alcun impatto sul bilancio ordinario e non renderà affatto necessaria l’introduzione di ulteriori misure correttive. Il Consiglio federale ha già definito diverse misure mirate come pure riduzioni lineari nell’ambito delle uscite con un debole grado di vincolo, che permettono di sgravare il bilancio federale di circa 2 miliardi all’anno. Ciononostante, dal 2025 risulteranno disavanzi dell’ordine di oltre 1 miliardo all’anno. Poiché circa due terzi delle uscite della Confederazione sono vincolati per legge, l’Esecutivo intende ora avviare le necessarie modifiche legislative, affinché dal 2025 il bilancio della Confederazione possa essere consolidato su una base più ampia. Il pacchetto comprende le seguenti misure:

  • il contributo federale all’AD deve essere ridotto di 250 milioni all’anno per un periodo limitato di cinque anni. Grazie ai contributi federali straordinari pari a complessivamente 16 miliardi concessi durante la pandemia di COVID-19, l’AD non ha dovuto contrarre alcun debito in questo periodo, malgrado la sensibile estensione dell’indennità per lavoro ridotto. Il capitale del fondo AD dovrebbe quindi continuare a crescere nei prossimi anni. Di conseguenza, è previsto che l’AD fornisca un contributo temporaneo per sgravare il bilancio della Confederazione. Una clausola di salvaguardia garantisce che in caso di una forte progressione della disoccupazione, l’AD non si trovi in difficoltà finanziarie a seguito della riduzione dei contributi federali;

  • il Parlamento sta attualmente dibattendo l’iniziativa parlamentare riguardante la custodia di bambini complementare alla famiglia, che dal 2025 genererà per la Confederazione costi di circa 800 milioni all’anno. Si prevede un’impennata delle uscite per i prossimi anni. Dato che si tratta di un compito che compete ai Cantoni, il Consiglio federale respinge di principio il progetto. Propone dunque di ridimensionare sensibilmente il progetto (contributi dimezzati per i genitori, rinuncia ad accordi di programma). Auspica inoltre che i Cantoni partecipino al finanziamento. A tale scopo, il Consiglio federale propone una diminuzione della quota cantonale sulle entrate dell’imposta federale diretta di 0,7 punti percentuali al 20,5 per cento, che corrisponde a circa 200 milioni. È inoltre necessario prevedere la possibilità di un’ulteriore diminuzione di 0,4 punti percentuali qualora, a causa dell’aumento dei costi, il progetto dovesse gravare la Confederazione di oltre 200 milioni nonostante la quota cantonale ridotta;

  •  il conferimento al FIF deve essere ridotto di almeno 150 milioni all’anno per un periodo limitato di tre anni. Questa misura non richiede alcuna modifica di legge e il previsto ampliamento dell’infrastruttura non viene messo a repentaglio. Anche in questo caso è prevista una garanzia: secondo la procedura di consultazione concernente il finanziamento duraturo delle FFS, la quota dei proventi della tassa sul traffico pesante commisurata alle prestazioni spettante alla Confederazione deve confluire interamente nel FIF fino a quando le relative riserve non ammonteranno almeno a 300 milioni. Questo significa che la riduzione del conferimento al FIF può essere attuata soltanto se sono state costituite riserve sufficienti di almeno 300 milioni.

Per quanto riguarda l’AVS, si ravvisa una necessità di intervento in relazione a una sentenza emessa dalla Corte europea dei diritti dell’uomo. Per eliminare la disparità di trattamento tra vedovi e vedove, verranno fissate scadenze in particolare per le rendite destinate alle vedove, in conformità con l’attuale regolamentazione per i vedovi: in futuro, i vedovi e le vedove devono avere di principio diritto alla rendita solo fino a quando il figlio minore non avrà compiuto il 25° anno di età. Sono altresì oggetto di analisi adeguamenti nell’ambito delle rendite per i figli percepite dai pensionati. Alle rendite esistenti saranno applicati periodi transitori per garantire un’attuazione per quanto possibile sostenibile dal punto di vista sociale. L’obiettivo della riforma è quello di ridurre le uscite per l’AVS di almeno 500 milioni e quelle della Confederazione di almeno 100 milioni dal 2026. Il DFI è responsabile dell’elaborazione delle misure concrete.

Questo pacchetto di misure non sarà sufficiente per eliminare completamente e durevolmente i deficit strutturali. La forte crescita delle uscite attesa nell’ambito della previdenza sociale (in particolare per l’AVS, le prestazioni complementari, le riduzioni dei premi e ora anche per la cura dei figli complementare alla famiglia) e dell’esercito nonché le grandi incertezze legate alle uscite nel settore della migrazione rendono indispensabile l’adozione di ulteriori misure correttive al più tardi a partire dal 2025. Il Consiglio federale è convinto che il pacchetto di misure proposto, unitamente alle misure già decise, sia equilibrato. La consultazione sarà avviata presumibilmente nel mese di giugno dell’anno in corso.


Indirizzo cui rivolgere domande

Philipp Rohr, Comunicazione
Amministrazione federale delle finanze AFF
Tel. +41 58 465 16 06, kommunikation@efv.admin.ch


Pubblicato da

Il Consiglio federale
https://www.admin.ch/gov/it/pagina-iniziale.html

Dipartimento federale delle finanze
https://www.efd.admin.ch/efd/it/home.html

https://www.efd.admin.ch/content/efd/it/home/il-dff/nsb-news_list.msg-id-94037.html