La Svizzera approva con condizioni i principi dell’imposizione internazionale delle imprese

Berna, 01.07.2021 - Il 1° luglio 2021 l’Inclusive Framework dell’OCSE, di cui fanno attualmente parte 139 Paesi, ha pubblicato i principi della futura imposizione delle grandi imprese attive a livello internazionale. La Svizzera aderisce a tali principi ai fini del prosieguo dei lavori, facendo valere le proprie riserve e condizioni. I principi prevedono un modesto trasferimento dei diritti di imposizione nei Paesi di commercializzazione e l’applicazione di un’aliquota d’imposta globale di almeno il 15 per cento.

Al pari di alcuni altri Paesi, la Svizzera ha aderito ai principi, nonostante le forti riserve, al fine di consentire il prosieguo del progetto, subordinando la propria approvazione a specifiche condizioni. Tra queste, ha espresso la volontà esplicita che la formulazione definitiva delle norme tenga debitamente conto degli interessi dei Paesi piccoli e innovativi e che l’attuazione delle norme rispetti i processi legislativi nazionali. L’applicazione delle nuove norme dovrebbe inoltre avvenire in modo uniforme in tutti i Paesi membri e per l’imposizione minima sarà necessario trovare il giusto equilibrio tra aliquota d’imposta e base di calcolo. Nell’odierna seduta dell’Inclusive Framework la Svizzera è intervenuta in tal senso.

L’accordo multilaterale è inteso a evitare un intrico di provvedimenti nazionali e, quindi, a creare certezza giuridica. Numerosi Stati, soprattutto quelli più grandi, avevano annunciato iniziative nazionali individuali qualora non si fosse giunti a una soluzione con l’OCSE. Le imprese situate in Svizzera potenzialmente interessate da tali principi avevano sottolineato a priori l’importanza di un accordo multilaterale.

L’accordo interesserà le grandi imprese

Le nuove norme si basano su due pilastri e interesseranno le grandi imprese attive a livello internazionale. L’OCSE dovrà elaborare i dettagli del progetto entro la fine del 2021:

  • il primo pilastro prevede un trasferimento dei diritti impositivi negli Stati di commercializzazione. Le imprese con una cifra d’affari annuale di oltre 20 miliardi di euro e un margine di profitto del 10 per cento sono imponibili sulla parte del loro profitto conseguito nello Stato di commercializzazione. In Svizzera, il numero di queste imprese dovrebbe essere esiguo;
  • il secondo pilastro prevede un’aliquota minima di almeno il 15 per cento per le imprese attive a livello internazionale che conseguono una cifra d’affari annuale di oltre 750 milioni di euro. Questa soglia viene superata da circa 200 imprese svizzere e da numerose filiali svizzere di gruppi esteri.

Contestualmente agli ulteriori lavori dell’OCSE, entro il primo trimestre del 2022 il Dipartimento federale delle finanze elaborerà, in stretta collaborazione con altri Dipartimenti e coinvolgendo i Cantoni, le città, il settore economico e la comunità scientifica, proposte all’attenzione del Consiglio federale che garantiscano l’attrattiva della piazza economica e siano riconosciute a livello internazionale.

Inizialmente il progetto dell’OCSE era stato lanciato per migliorare l’imposizione fiscale dei gruppi digitali internazionali che non sono fisicamente presenti sul mercato. Nel corso delle consultazioni l’accento si è spostato sull’applicazione di un’imposizione minima generale delle grandi imprese attive a livello internazionale.


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