Rapporto sull’efficacia della perequazione finanziaria: il sistema funziona bene e gli obiettivi sono ampiamente raggiunti

Berna, 15.03.2024 - Nella sua seduta del 15 marzo 2024 il Consiglio federale ha approvato il nuovo rapporto sull’efficacia della perequazione finanziaria e lo ha posto in consultazione. Dall’analisi emerge che il sistema della perequazione finanziaria tra Confederazione e Cantoni funziona sostanzialmente bene. Gli obiettivi sanciti nella Costituzione e nella legge sono stati ampiamente raggiunti. Secondo le prime valutazioni, la riforma entrata in vigore nel 2020 e gli adeguamenti in seguito alla riforma fiscale e al finanziamento dell’AVS (RFFA) si sono dimostrati validi, ma potranno essere valutati in modo approfondito soltanto nel prossimo periodo. Il Consiglio federale propone quindi al momento solo adeguamenti tecnici minori a livello di ordinanza.

Il Consiglio federale presenta periodicamente al Parlamento un rapporto sull’efficacia della perequazione finanziaria, che valuta il raggiungimento degli obiettivi e serve da base per stabilire la dotazione dei fondi perequativi e apportare eventuali adeguamenti al sistema. Gli obiettivi principali della perequazione finanziaria e della ripartizione dei compiti tra Confederazione e Cantoni sono la riduzione delle disparità cantonali per quanto riguarda la capacità finanziaria e l’incremento dell’efficienza nell’adempimento dei compiti statali. I risultati più rilevanti del rapporto sull’efficacia per il periodo 2020–2025 sono riassunti qui di seguito.

  • Rafforzamento dell’autonomia finanziaria dei Cantoni: la riforma della perequazione finanziaria del 2008 ha consentito di aumentare in maniera sostanziale la quota dei trasferimenti finanziari a destinazione libera rispetto al volume complessivo dei trasferimenti tra Confederazione e Cantoni. Fino al 2020 questa quota si aggirava attorno al 40 per cento ed è nuovamente aumentata negli ultimi anni.

  • Riduzione delle disparità tra i Cantoni per quanto riguarda la capacità finanziaria e l’onere fiscale: la perequazione delle risorse consente di ridurre notevolmente le disparità a livello di capacità finanziaria. L’evoluzione è rimasta sostanzialmente stabile nel corso del tempo, anche se le disparità sono leggermente aumentate negli ultimi anni.

  • Nel valutare le disparità a livello di onere fiscale occorre distinguere tra persone fisiche e giuridiche. Per quanto riguarda le persone fisiche, le disparità sono rimaste pressoché invariate nel corso del tempo, ma negli ultimi anni sono leggermente diminuite. Per contro, per le persone giuridiche, le differenze di onere fiscale sono diminuite costantemente, e negli ultimi anni anche in modo significativo.

  • Mantenimento della concorrenzialità fiscale dei Cantoni: il grado di concorrenzialità fiscale rimane alto sia per l’imposizione delle imprese, sia per le imposte sul reddito.

  • Garanzia di una dotazione minima di risorse finanziarie: in seguito alla riforma 2020, è stata introdotta una dotazione minima garantita pari all’86,5 per cento della media svizzera. In altre parole, i Cantoni finanziariamente deboli con un indice delle risorse inferiore a 70 punti raggiungeranno, dopo la perequazione delle risorse, la dotazione minima garantita.

  • Compensazione degli oneri eccessivi dovuti alle condizioni geotopografiche e sociodemografiche: la compensazione degli oneri copre circa il 30 per cento degli oneri speciali dovuti alle condizioni geotopografiche, il 14 per cento circa di quelli dovuti alle condizioni demografiche e il 5,5 per cento circa di quelli delle città polo.

  • Garanzia di un’adeguata compensazione intercantonale degli oneri: per la prima volta è stato analizzato in modo approfondito il funzionamento della collaborazione intercantonale con compensazione degli oneri. Dalle analisi emerge che la collaborazione intercantonale funziona bene. Per quanto riguarda l’attuazione operativa, si ravvisa tuttavia un potenziale di miglioramento. Inoltre, la collaborazione intercantonale potrebbe essere ulteriormente rafforzata.

Misure proposte e seguito dei lavori

Gli adeguamenti del sistema sono entrati in vigore nel 2020. Il lasso di tempo trascorso da allora è troppo breve per poterne effettuare una valutazione approfondita. Tuttavia, dalle esperienze acquisite finora non sono emersi gravi problemi. Di conseguenza, per il momento non vi è alcuna necessità di intervenire né di operare modifiche a livello legislativo. Le ripercussioni degli adeguamenti verranno esaminate più da vicino nel prossimo rapporto sull’efficacia, nel quale verranno inoltre analizzati approfonditamente anche gli indicatori della compensazione degli oneri.

Il rapporto contiene proposte di adeguamenti tecnici minori a livello di ordinanza. Nell’ordinanza concernente la perequazione finanziaria e la compensazione degli oneri (OPFC), dovrebbero essere fissate le ponderazioni degli indicatori nella perequazione dell’aggravio sociodemografico per il prossimo periodo in modo da evitare di doverle ricalcolare ogni anno. Inoltre, nell’OPFC va disciplinata in modo più dettagliato la considerazione dei riparti fiscali. Questi ultimi sono particolarmente rilevanti per la ripartizione dell’utile imponibile delle società attive in più Cantoni. Il metodo applicato finora si è rivelato troppo generico e in singoli casi ha causato una ripartizione insoddisfacente del substrato fiscale relativo all’imposta sull’utile tra i Cantoni interessati.

L’attuale rapporto sull’efficacia non affronta l’imposizione minima dell’OCSE poiché si prevedono entrate derivanti da questa nuova imposta soltanto a partire dal 2026. Nell’ambito della perequazione finanziaria, queste entrate dell’esercizio fiscale 2026 saranno prese in considerazione per la prima volta a partire dal 2030.

La procedura di consultazione terminerà il 1° luglio 2024. Una volta valutati i risultati della procedura, il Consiglio federale deciderà in merito al seguito dei lavori nel mese di settembre 2024. Il rapporto sull’efficacia è il frutto della collaborazione tra un gruppo di specialisti, composto da rappresentanti di Confederazione e Cantoni, e un organo incaricato del coordinamento politico della perequazione finanziaria tra Confederazione e Cantoni.

I fondi perequativi

La perequazione delle risorse si prefigge di mettere a disposizione dei Cantoni le cui risorse sono inferiori alla media (Cantoni finanziariamente deboli) un minimo di risorse liberamente disponibili. La dotazione minima è disciplinata a livello di legge e ammonta all’86,5 per cento della media svizzera. La perequazione delle risorse è finanziata dalla Confederazione (perequazione verticale delle risorse) e dai Cantoni finanziariamente forti (perequazione orizzontale delle risorse). La forza finanziaria riflette la capacità economica che un Cantone può sfruttare fiscalmente.

Secondo le due compensazioni degli oneri, i Cantoni che, a causa della loro struttura demografica o della loro funzione centrale, sono gravati oltre misura vengono indennizzati dalla perequazione dell’aggravio sociodemografico. I Cantoni che, a causa della loro altitudine, della declività del terreno o di una particolare struttura degli insediamenti, devono sopportare oneri eccessivi vengono sgravati attraverso la perequazione dell’aggravio geotopografico. Entrambe le perequazioni sono interamente finanziate dalla Confederazione.

La compensazione dei casi di rigore garantisce che nessun Cantone finanziariamente debole sia svantaggiato a livello finanziario a seguito del passaggio, nel 2008, al nuovo sistema di perequazione finanziaria. Questa compensazione sarà applicata al massimo fino al 2034 e dal 2016 viene ridotta annualmente del 5 per cento rispetto all’importo iniziale. Un Cantone perde il diritto alla compensazione dei casi di rigore quando diventa finanziariamente forte. La dotazione della compensazione diminuisce in misura corrispondente. La compensazione dei casi di rigore è finanziata in ragione di 2/3 dalla Confederazione e di 1/3 dai Cantoni.

Grazie alle misure di attenuazione, nel periodo 2021–2025 sarà possibile mitigare le ripercussioni finanziarie della riforma della perequazione finanziaria 2020. I relativi importi sono sanciti nella legge e vengono distribuiti ai Cantoni finanziariamente più deboli in misura proporzionale al loro numero di abitanti. Un Cantone perde in via permanente il diritto alla ripartizione se il suo potenziale di risorse sale sopra la media svizzera. Le misure di attenuazione sono interamente finanziate dalla Confederazione.

I contributi complementari sono intesi a ridurre gli effetti negativi dell’adeguamento della perequazione delle risorse nel quadro della RFFA. A tal fine, per gli anni 2024–2030 la Confederazione mette a disposizione un importo annuo pari a 180 milioni di franchi. L’importo è versato ai Cantoni finanziariamente più deboli e si basa sulle risorse proprie determinanti di ogni Cantone nel 2023.


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